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Monday

Formula 1, colpi di scena ad Abu Dhabi Raikkonen, poi Alonso e Vettel





 Il trionfo di Kimi Raikkonen tra i sorrisi di Fernando Alonso e Sebastian Vettel. Finisce così il Gran Premio di Abu Dhabiche regala la prima vittoria alla Lotus, riduce a 10 punti il distacco nel campionato piloti tra lo spagnolo della Ferrari e il campione del mondo della Red Bull che, grazie anche all'aiuto della safety car (due volte in pista), riesce a chiudere al terzo posto una storica quanto incredibile rimonta dal fondo della griglia.

Prova opaca per la McLaren che, nonostante la superiorità dimostrata in tutto il weekend a Yas Marina, lascia a piedi quasi subito un brillantissimo Lewis Hamilton e perde il podio negli ultimi giri con Jenson Button, lasciatosi passare un po' troppo facilmente dal campione del mondo della scuderia "da bere". Così così l'altra Rossa di Felipe Massa, solo settima, mentre non è mai nel vivo la Mercedes di Michael Schumacher finito mestamente ai margini della zona punti. Pronti via sul far della sera nel suggestivo circuito di Abu Dhabi con la McLaren di Hamilton, come un lampo, davanti a tutti e la Red Bull di Vettel, penalizzato per carburante insufficiente in qualifica, con tutti davanti.

Grandissimo avvio di Alonso che si scatena mettendosi alle spalle prima Webber e poi Button. L'asturiano da sesto diventa quarto all'inseguimento della Williams di Maldonado e della Lotus di Raikkonen, autore anch'esso di una brillante partenza. Hamilton va forte e si distacca dal trenino degli inseguitori finchè non si arriva al giro n.9 quando scocca la prima neutralizzazione della gara con l'ingresso in pista della safety car a causa del pauroso incidente alla Mercedes di Rosberg che tampona la Hrt di Karthikeyan (troppo brusca la frenata dell'indiana all'ingresso in curva), spicca il volo per un istante e va a sbattere violentemente contro le barriere. Fortunatamente nessuna conseguenza per entrambi i piloti, ma resta il grande spavento per il pilota tedesco. Con la safety-car in pista, Vettel già in rimonta ne approfitta per cambiare le gomme e sostituire l'alettone danneggiato prima da un contatto con la Williams di Senna e poi dall'impatto con una barriera di polistirolo in pista mentre era alle spalle della Toro Rosso di Riacciardo.

La gara riparte ed arriva il primo grande colpo di scena con l'abbandono del leader: Hamilton parcheggia mestamente a bordo pista dicendo addio ai sogni di gloria. Come nel Gp di Singapore, racconterà l'inglese che il prossimo anno sbarcherà alla Mercedes, «si è rotta la pompa della benzina. È un peccato ma le corse sono così». In testa al Gp di Abu Dhabi va Raikkonen con Alonso secondo dopo aver superato Maldonado in rettilineo. Nelle retrovie si combatte per difendere e guadagnare posizioni, ma a dare spettacolo è la RB8 di Vettel che supera come birilli le monoposto che si ritrova davanti. Mentre il tedesco si avvicina sempre più alle vetture di testa, la Ferrari di Massa e la Red Bull di Webber ingaggiano una rischiosa battaglia. Ne fa le spese il brasiliano che va in testa coda vedendosi passare prima dall'australiano e poi da Vettel.

Arriva il momento della prima e unica girandola di pit-stop: ne approfitta Vettel, fermatosi all'inizio, che si ritrova momentaneamente secondo dietro a Raikkonen e davanti ad Alonso. Il tedesco è costretto a ricambiare le gomme, ma proprio subito dopo il suo rientro in pista (al giro 39) arriva un altro "aiutino" alla sua rimonta: un incidente innescato da un attacco della Sauber di Perez mette fuori gioco Webber e la Lotus di Grosjean. Rientra la safety-car, il gruppo si ricompatta e Vettel si ritrova come d'incanto alle spalle di Button e Alonso che combattono per la seconda piazza.

Sembra si vedere una nuova gara, con il tedesco spinto dalla gomme fresche sempre più vicino a Button e Alonso a suon di giri veloci sugli scarichi di Raikkonen. Ad una manciata di giri dalla bandiera il campione del mondo passa il bell'inglese della McLaren, non troppo battagliero («Button si è addormentato» il laconico commento dell'ingegnere di macchina di Alonso, Andrea Stella), mentre lo spagnolo della Ferrari ce la mette tutta, ma non ce la fa a superare la Lotus dell'ex ferrarista che si regala la prima vittoria dal ritorno nel Circus dopo la parentesi nel rally. Iceman continua a non sorridere come quando vinceva ai tempi di Maranello, mentre Vettel e Alonso si scambiano pacche e sguardi sul podio in attesa delle due battaglie finali.

Ordine d'arrivo

1. Kimi Raikkonen (Fin/Lotus-Renault) 1h45'58"667
(305,355 km, media 172,879 km/h)
2. Fernando Alonso (Spa/Ferrari) a 00"852
3. Sebastian Vettel (Ger/Red Bull-Renault) a 04"163
4. Jenson Button (Gbr/McLaren-Mercedes) a 07"787
5. Pastor Maldonado (Ven/Williams-Renault) a 13"007
6. Kamui Kobayashi (Gia/Sauber-Ferrari) a 20"076
7. Felipe Massa (Bra/Ferrari) a 22"896
8. Bruno Senna (Bra/Williams-Renault) a 23"542
9. Paul di Resta (Gbr/Force India-Mercedes) a 24"160
10. Daniel Ricciardo (Aus/Toro Rosso-Ferrari) a 27"463
11. Michael Schumacher (Ger/Mercedes-AMG) a 28"075
12. Jean-Eric Vergne (Fra/Toro Rosso-Ferrari) a 34»906
13. Heikki Kovalainen (Fin/Caterham-Renault) a 47"764
14. Timo Glock (Ger/Marussia-Cosworth) a 56"473
15. Sergio Perez (Mes/Sauber-Ferrari) a 56"768
16. Vitaly Petrov (Rus/Caterham-Renault) a 1'04"595
17. Pedro de la Rosa (ESP/HRT-Cosworth) a 1'11"778


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